EFFETTO MENISCO: GLI EFFETTI DI UN PROIETTILE CHE ATTINGE UNA SUPERFICIE METALLICA

Paride Minervini, ENIA HASKAJ, Jacopo Lotti

Nello studio e nell’affronto di casi reali il Perito Balistico svolge il compito di fornire una chiara spiegazione dei fenomeni balistici che caratterizzano la dinamica di un evento. L’approfondimento di tale articolo offre l’analisi e lo studio di un fenomeno squisitamente balistico, che si verifica quando una superficie in acciaio viene attinta da un proiettile.

L’effetto menisco è una peculiarità balistica che interessa non solo il comportamento del proiettile, ma anche il comportamento della superficie che ne viene attinta in balistica terminale. Si tratta di un fenomeno che ha origine dal momento in cui il proiettile interagisce con la superficie-bersaglio e che termina quando il proiettile conclude la propria corsa ed il substrato esterna gli effetti generati dalla perforazione.
L’unicità dell’effetto menisco è individuabile nella dinamica intermedia che si sviluppa nell’interazione tra il corpo che urta (proiettile), ed il corpo urtato (lastra di acciaio), ed è identificabile nelle seguenti fasi (Figura 1):
1. Il proiettile sparato, con velocità intermedia e costante, attinge una lastra in acciaio (es. lamiera di  acciaio di un’automobile);
2. L’energia trasmessa dal proiettile al momento dell’urto è tale da perforare la lastra in acciaio e staccare  un pezzo di essa, che rimane adeso alla sezione ogivale del proiettile, assumendo una caratteristica forma a “menisco”;
3. Il frammento di lastra in acciaio viene proiettato lungo tutta la traiettoria del proiettile.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Figura 1.

La velocità del proiettile prima e dopo l’impatto è quindi costante e questa proprietà ne spiega la capacità non solo di riuscire a perforare la lastra, ma anche di poterne dislocare un frammento. D’altra parte, la superficie in acciaio risponde all’impatto deformandosi e cedendo in prossimità del punto di contatto con il proiettile. Subisce l’estroflessione dei margini del foro creato, con distacco del frammento catturato dalla sezione ogivale del proiettile (Figura 2).
In ambito tecnico forense può essere fornita, alla luce della suddetta analisi, un’accurata definizione dell’effetto menisco in termini balistici:

“Effetto da attribuire ad un proiettile che ad una velocità intermedia attinge una lastra
in acciaio, staccando un pezzo della stessa con forma simile ad un “menisco” e
proiettandolo lungo la traiettoria.”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Figura 2- Particolari dei frammenti e apprezzamento della caratteristica forma a “menisco”.

La raccolta tecnica dell’archivio di laboratorio DBS- Di Paride Minervini dispone di casi reali dove l’effetto menisco è stato l’evento protagonista della dinamica balistica in esame (Figura 3 e 4). La consulenza tecnica, esposta dall’esperto balistico Paride Minervini, è stata in grado di illustrare le basi scientifiche dell’effetto menisco ai consulenti, Pubblico Ministero e giuria fornendo chiarimenti sulla dinamica, che aveva generato il caratteristico evento balistico.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Figura 3- Fotografie del lato esterno ed interno del frammento.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Figura 4- Particolare del lato interno con supporto di fotografia microscopica della parete interna del frammento.

Il frammento è il risultato dell’effetto menisco generatosi in seguito ad un colpo di arma da fuoco, il proiettile della quale ha attinto la parte inferiore del portellone posteriore di un’automobile.

Una delle prime accortezze da dover tenere a mente, soprattutto per chi opera nel campo delle consulenze tecniche, è quella di adottare le giuste metodologie di approccio di fronte ad ogni tipologia di reperto balistico. La particolarità di questo frammento risiede nella sua natura ferrosa ben rilevabile trattandosi di pezzi provenienti da materiali in acciaio. Si spiega l’impossibilità di poter confondere il reperto con frammenti di “piombo” potenzialmente riconducibili al munizionamento utilizzato nel caso preso in esame (Figura 5 e 6).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Figura 5- Il frammento balistico posto a contatto con un magnete per accertarne la natura ferrosa.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Figura 6- Particolare del frammento a contatto con il magnete con visione microscopica.

Il caso ha visto l’analisi di un’ultima caratteristica che può interessare l’effetto menisco, ovvero, la presenza sulla superficie del frammento di elementi estranei alla natura del reperto stesso. Questi possono prendere il nome di “frammenti catturati”, meglio definiti come:
“Elementi estranei alla natura del reperto, che vengono catturati nella fase in cui il
frammento viene trascinato lungo la traiettoria del proiettile e interagisce con
superfici di altra natura.”
Nel caso in esame, il proiettile che ha attinto l’automobile potrebbe aver colpito in seguito, ad esempio, tappeti o sedili della vettura trasportando con sé il frammento, generato dall’effetto menisco, che sulla superficie cattura tracce di materiale fibroso o di altra natura (Figura 7, 8 e 9).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 Figura 7- Panoramica delle tracce catturate dal frammento.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 Figura 8- Particolare delle fibre di colore nero presenti sul frammento, fotografate microscopicamente.

 

 

 

 

 

 

 

 

 Figura 9- Particolare delle tracce di colore grigio chiaro presenti sul frammento, fotografate microscopicamente.

In Balistica Forense, la considerazione e l’analisi di fenomeni, che caratterizzano eventi particolari, risulta essenziale nell’illustrare successivamente le dimostrazioni scientifiche che risiedono alla base della dinamica complessiva dell’evento balistico. Così, l’effetto menisco giunge tra i nostri articoli fornendo una spiegazione tecnico-scientifica di una peculiare dinamica balistica e fondando un vero e proprio principio dinamico-balistico in grado di assumere rilievo e validità di prova scientifica.
Tale validità assume relativa importanza, nella sentenza pronunciata nei confronti degli
imputati coinvolti, nel caso sopra citato. Il giudice assolve gli imputati perché il fatto non
6 sussiste e ciò prende in considerazione i fini scientifici della prova. La decisione si basa sulla
validità della prova raccolta e sulla sua capacità di fornire evidenze tecniche durante un test
balistico-sperimentale; ciò ne determina il suo alto valore tecnico e affidabilità in campo
balistico forense.